La sottomissione della globalizzazione è una schiavitù intenzionale, permessa dalla massa degli schiavi che strascicano sulla superficie terrestre.
Comprano liberamente tutti i prodotti che gli propongono ogni giorno di più. Si aggrappano naturalmente ad un lavoro sempre più avvilente, splendidamente concesso soltanto se “fanno i bravi”. Scelgono loro stessi i despoti che dovranno servire.
Questa è la strana cultura del presente.
Quindi oggi siamo di fronte ad una classe di uomini che popolano la terra totalmente dominati ma che non sanno di esserlo, anzi, che non vogliono saperlo.
Sono allo scuro della ribellione, che dovrebbe essere l’unica trasformazione legittima degli oppressi. Subiscono senza fiatare la vita pietosa che è stata decisa per loro. La resa e la sottomissione sono le cause della loro disgrazia.
Questo è il brutto sogno degli schiavi moderni, oppressi, dominati, soggiogati, obbligati, vincolati, tiranneggiati e vessati che non chiedono, in definitiva, che di lasciarsi andare nella danza macabra di questo folle sistema.
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